Autore
Federico Genovesi
Fisioterapista, Osteopata presso Manchester City FC
La prevenzione degli infortuni
La prevenzione degli infortuni è senza dubbio uno degli argomenti più interessanti e attuali della Medicina dello Sport. L’aumento della frequenza delle competizioni in ogni sport e la diffusione della pratica sportiva, anche a livello dilettantistico e amatoriale, hanno contribuito ad aumentare l’interesse verso la injury prevention.
Molto spesso si sente parlare di prevenzione degli infortuni solo ed esclusivamente considerando dei parametri funzionali, in particolare gestendo e modellando i carichi di lavoro attraverso un attento monitoring degli atleti. Questo rappresenta senza dubbio un punto di vista fondamentale per evitare overtraining e, di conseguenza, diminuire il rischio di infortuni.
Non dovremmo però scordare che il corpo umano è un Sistema Complesso ed ogni sistema complesso deve essere analizzato secondo criteri funzionali e strutturali, tenendo in considerazione la storia del Sistema stesso. È noto infatti come tra i fattori di rischio emergenti dalla letteratura scientifica, ritroviamo precedenti infortuni (storia), deficit di forza o ROM o altri difetti biomeccanici (funzione) e stato tensegritivo del sistema (struttura).
A mio parere, attraverso la valutazione, dovremmo sempre tenere in considerazione 4 fattori primari per ridurre i rischi di emergenza di disfunzioni strutturali e funzionali e, come conseguenza di questo, diminuire il rischio di infortuni.
I 4 fattori primari
- Trauma: spesso i traumi vengono sottovalutati, ma rappresentano un fattore perturbante del Sistema di movimento abbastanza significativo. Chiaramente un trauma che non provoca una sintomatologia attiva avrà un’influenza minore, mentre un trauma che provoca dolore, inevitabilmente, determinerà la necessità di sviluppare compensi al fine di mantenere la funzione (su questo tema ho pubblicato un testo molto completo chiamato “Il trauma diretto e le problematiche miofasciali nello sport“). L’intervento del fisioterapista e dell’osteopata è senza dubbio determinante per coprire questo punto.
- Disuso: il disuso rappresenta un fattore altamente perturbante per il Sistema di movimento. Non è un caso che molte lesioni muscolari o legamentose nello sport avvengano ad inizio stagione dopo un periodo di non-allenamento. In questa delicata fase di pre-season o di ripresa delle attività è determinante la progressività della somministrazione dei carichi e il focus sul recupero dei parametri di capacità muscolare. L’intervento degli sport scientists è determinante per coprire questo punto.
- Overuse: l’overuse è sicuramente uno dei parametri più considerati nelle pratiche di injury prevention. È determinante, per contrastare questo fattore, monitorare lo stato degli atleti misurando parametri di carico interno ed esterno, oltre che mettere in pratica tutte le strategie necessarie per implementare il recovery. Su questo punto, sono fondamentali interventi di massoterapisti (massaggio), osteopati (tecniche fluidiche e neurovegetative) e degli sport scientists, monitoraggio e adattamento dei carichi.
- Uso improprio: l’uso improprio, ovvero la presenza di disfunzioni di movimento che non consentono un uso adeguato del Sistema di movimento, è un fattore decisivo nella injury prevention. Lo studio della biomeccanica, la ricerca di movimenti incontrollati o di disfunzioni evidenti di movimento deve spingere i fisioterapisti e il resto dello staff a mettere in atto strategie di movimento correttivo che possano riportare la funzione alla normalità. Questo dovrebbe inoltre spingere lo staff a pensare in ordine di struttura e funzione e indagare se la disfunzione di movimento possa dipendere da una disfunzione strutturale o viceversa.
Come emerso da questa breve disamina, la injury prevention necessita di un approccio integrato di team e di una visione completa dell’atleta e del suo Sistema di movimento.