BLOOD FLOW RESTRICTION TRAINING
INTRODUZIONE
1. Che cos’è?
Il Blood Flow Restriction Training (BFRT) è una metodica di allenamento che consiste nell’esecuzione di esercizi a basso carico contemporaneamente all’applicazione di un laccio emostatico (o di una cuffia pneumatica), il quale occlude parzialmente la circolazione sanguigna. Questo porta a un minore apporto di ossigeno e a un ridotto ritorno venoso ai tessuti situati oltre il punto di occlusione. L’obiettivo di questa terapia è migliorare la forza muscolare e stimolare l’adattamento trofico dei distretti coinvolti senza sovraccaricare le strutture responsabili del movimento. Questa metodica risulta particolarmente utile per i pazienti che, a causa della natura del trattamento cui sono stati sottoposti, necessitano di proteggere e salvaguardare strutture delicate, ma allo stesso tempo devono procedere con il trattamento riabilitativo.
CORPO
2. Principi di funzionamento
Ad oggi, i meccanismi di funzionamento del BFRT non sono del tutto compresi; tuttavia, possiamo affermare con certezza che i due principi su cui si basa questo tipo di allenamento sono lo stress metabolico e lo stress meccanico. Lo stress meccanico viene raggiunto attraverso un allenamento di resistenza a basso carico (20%-30% del carico massimale), nel quale la fatica sopraggiunge molto prima del normale poiché i muscoli lavorano in un ambiente ipossico. Lo stress metabolico si ottiene tramite l’occlusione sanguigna, che riduce il flusso arterioso del 40%-80% e quello venoso fino al 90%. Questi fattori agiscono sinergicamente per determinare una serie di meccanismi secondari che includono ipossia tissutale, accumulo di metaboliti e rigonfiamento cellulare. Le conseguenze principali di questi meccanismi sono cascate di attivazione autocrina e paracrina che portano a sintesi proteica, reclutamento di fibre di tipo II, sintesi locale e sistemica di ormoni anabolici. Vediamo ora alcuni esempi:
- Le fibre di tipo II, di diametro maggiore e con soglia di eccitazione più alta, ricevono energia principalmente dalla glicolisi anziché dal metabolismo aerobico. Questo fa sì che vengano reclutate in maniera preferenziale in un ambiente ipossico come quello creato dal BFRT.
- Il rigonfiamento cellulare è causato da un accumulo di metaboliti (lattato e specie reattive dell’ossigeno) e da una maggiore presenza di fluido extracellulare, determinando un gradiente pressorio che guida il fluido extracellulare all’interno delle cellule. Questo causa anche un’alterazione strutturale delle cellule, che attivano cascate di segnali anabolici.
- Il rigonfiamento cellulare promuove infine la sintesi proteica in diversi tipi di cellule, come epatociti, osteociti e fibre muscolari.
3. Training: modalità e protocolli
Come accennato nel capitolo introduttivo, il BFRT trova la sua efficacia nell’utilizzo di dispositivi che limitano il flusso sanguigno. Questi sono solitamente fasce elastiche che possono essere posizionate sul braccio o sulla coscia (i principali distretti di applicazione), determinando la costrizione dell’arto. In alternativa, si possono utilizzare cuffie pneumatiche collegate a un dispositivo elettronico che si gonfiano o sgonfiano autonomamente, mantenendo la pressione costante durante l’intero allenamento, indipendentemente dalla variazione del volume muscolare determinato dalle fasi di contrazione/rilassamento.
Attualmente esistono diversi protocolli di esercizio per BFRT, in funzione del tipo di stimolo allenante che si vuole fornire al muscolo. Per quanto riguarda forza e ipertrofia, i protocolli più utilizzati consistono in 3-5 set di ripetizioni eseguite fino al cedimento muscolare; alternativamente, un set da 30 ripetizioni seguito da 3 set da 15 ripetizioni con una pausa di 30 secondi tra un set e l’altro. Il tempo totale di occlusione deve essere inferiore a 10 minuti e la frequenza degli allenamenti è tarata su 2-3 sessioni settimanali per circa 6 settimane, oppure, per periodi più brevi, 1-2 volte a settimana per un periodo non superiore alle 3 settimane.
Se gli obiettivi dell’allenamento sono il condizionamento aerobico e la resistenza, i protocolli suggeriscono camminata o ciclismo con un tempo di restrizione dai 5 ai 10 minuti per sessione, con riperfusione tra gli esercizi per un allenamento di resistenza. Per il condizionamento aerobico, il tempo di restrizione varia tra i 5 e i 20 minuti, con un’intensità stimata a meno del 50% della VO2Max. Per entrambe le tipologie di stimolo, la frequenza è di 2-3 volte a settimana per 6 settimane, oppure 2 volte al giorno per un massimo di 3 settimane.
4. Controindicazioni
Come possiamo immaginare riflettendo sulle modalità di funzionamento del BFRT, non tutti i pazienti sono candidabili a questa tipologia di trattamento. In particolare, si riportano effetti collaterali comuni come discomfort durante l’esercizio, DOMS (Delayed Onset Muscle Soreness) e stress cardiaco. In letteratura, anche se con minore frequenza, sono riportati effetti collaterali gravi come lesioni nervose, lesioni ischemiche, svenimenti e formazione di trombi. Le controindicazioni principali riguardano soggetti con una storia di trombosi venosa profonda (TVP), scompensi cardiaci/cardiocircolatori (ipertensione, circolazione compromessa, vene varicose), diabete e gravidanza. È quindi importante che il professionista valuti correttamente il quadro clinico del paziente prima di somministrare il trattamento, al fine di evitare l’insorgenza di effetti collaterali.
CONCLUSIONI
Per concludere, l’allenamento con BFR offre al professionista sanitario la possibilità di raggiungere l’intensità di esercizio in modo alternativo ed efficace. La ricerca corrente supporta decisamente il suo utilizzo nei contesti privi di controindicazioni. In situazioni in cui gli obiettivi sono forza e ipertrofia, con limitazioni riguardo al volume di esercizio o al carico impiegato, il clinico può utilizzare un dosaggio efficace minimo di esercizio, con volumi e carichi che altrimenti sarebbero insufficienti.
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Articolo scritto in collaborazione con Alessandro Negri