Fisioterapisti LP e macchinari

Cari colleghi, 

in questo articolo, puramente narrativo ed esperienziale, vorrei parlarvi di un argomento che ha coinvolto, coinvolge o coinvolgerà molti di noi: i macchinari

Vorrei partire però da una premessa: in questo articolo non si andrà a parlare dell’eventuale Evidence Based Practice relativa alle singole terapie fisiche. Verrà affrontato sulla base esperienziale mia e di altri colleghi intervistati per la stesura di questo articolo. Non parlerò, ovviamente, nemmeno di marchi per non influenzare in alcun modo o far pensare che questo articolo sia scritto per mera pubblicità.

 

Su quale macchinario conviene investire?

Andando al sodo: ad un fisioterapista che sta iniziando la Libera Professione su quale macchinario conviene investire

Il primo ragionamento da fare è sul dove viene usato tale macchinario: solo studio? Solo domicilio? Studio e domicilio? 

Solitamente chi inizia a fare Libera professione, intesa come pazienti privati, non pazienti di terzi, lo fa a domicilio. Per semplicità parleremo di macchinari che possono essere utilizzati sia in uno studio che al domicilio del paziente. 

Oggi abbiamo la fortuna di avere la maggior parte dei macchinari disposti per essere portati a domicilio. 

Andiamoli ad esaminare uno alla volta, cercando di evidenziare pro e contro all’acquisto. 

 

Tecarterapia

Forse una delle terapie fisiche più discusse degli ultimi tempi. 

Si tratta di una terapia fisica basata sul principio fisico del condensatore e capace di generare calore all’interno dell’area anatomica bisognosa di cure. 

Gli effetti biologici della Tecar sono, principalmente, tre:

  1. Aumento del microcircolo.
  2. Vasodilatazione.
  3. Incremento della temperatura interna.

     

Probabilmente è una delle terapie fisiche più usate al giorno d’oggi, o quantomeno, più richieste. Ha grande versatilità di utilizzo per patologia o condizione presente. 

Vi sono molti modelli di altrettante case produttrici. Importante nella scelta è da considerare frequenza di utilizzo, potenza e modalità. 

Essendo molto versatile è sicuramente un ottimo macchinario da avere come strumento. Ottime sono anche le condizioni di acquisto che si possono trovare. Probabilmente ottimo strumento come primo.

 

Laserterapia

Il dispositivo fisioterapico per la terapia Laser produce una emissione monocromatica, collimata e coerente di onde elettromagnetiche, non esistenti in natura. 

I fotoni vengono emessi dagli atomi a seguito dell’eccitazione degli elettroni che si spostano su orbite energetiche più elevate per poi ritornare al livello energetico più basso: questo fenomeno si manifesta con la produzione luce (detta appunto LASER) e/o calore. 

La terapia laser a basso livello (LLLT, ovvero Low Level Laser Therapy)e ad alto livello (HPLT, ovvero High Power Laser Therapy) viene utilizzata in fisioterapia per trattare varie condizioni patologiche dell’apparato muscoloscheletrico. In fisioterapia esistono Laser con diverse lunghezze d’onda, variabili da 632 a 1064 nm, e sono appunto utilizzati nel trattamento dei disturbi muscoloscheletrici. 

Si tratta di una terapia fisica molto versatile per patologia (sia acute che croniche), distretto corporeo e funzionalità. 

Ad oggi nel mercato c’è sicuramente una moderata richiesta. 

Il problema del laser è che non tutti sono facilmente trasportabili. Altro contro potrebbe essere sicuramente il prezzo: solitamente hanno un costo abbastanza elevato.

 

Ultrasuonoterapia

Gli ultrasuoni sono onde acustiche con una frequenza superiore ai 20 kHz (20.000 Hertz), quindi non udibili dall’orecchio umano. 

L’uso degli ultrasuoni sul corpo è possibile perché l’ultrasuono penetra nel sistema biologico (a una profondità inversamente proporzionale rispetto alla frequenza delle onde) e rilascia l’onda. 

L’ultrasuonoterapia è una forma di trattamento comune della fisioterapia che utilizza le onde sonore con frequenza superiore alla nostra soglia di udito. È considerata una terapia termica meccanica che, attraverso la penetrazione delle onde sonore, è capace di ottenere particolari benefici. 

L’efficacia della terapia a ultrasuoni si basa su un’azione di massaggio cellulare ed intercellulare ad alta frequenza. I tessuti irradiati con ultrasuoni entrano a loro volta in vibrazione, con conseguente dispendio energetico e produzione di calore: da questo effetto deriva quello curativo. L’irradiazione ultrasonora produce insomma un effetto pulsante meccanico e un effetto termico che, sommandosi, facilitano ed esaltano gli scambi cellulari ed intracellulari

Concentrandosi sui risultati, possiamo semplicemente dire che la terapia a ultrasuoni ha un’azione terapeutica analgesica, antiflogistica, fibrolitica, decontratturante muscolare e di stimolo metabolico circolatorio. 

Si tratta di una tecnologia che ha ormai qualche anno sulle spalle e non viene più così prescritta. Quindi potrebbe esserci una minore richiesta. 

I macchinari hanno un prezzo abbastanza contenuto. Ne vale la pena come primo e, per un po’ unico, macchinario? Probabilmente no

 

Elettrostimolazione ed elettroterapia

Senza bisogno di troppe spiegazioni è sicuramente la terapia fisica più economica e più sfruttabile, sia in presenza del fisioterapista che affittandolo e lasciandolo al paziente. 

Poco versatile ma dato il suo basso costo una ottima freccia nella nostra faretra. 

 

Ma quindi? Quale vi consiglio? Probabilmente tutti! 

Io personalmente ho optato per una terapia combinata di tecar, US, Laser Terapia a bassa intensità ed elettroterapia. 

Ho trovato una casa produttrice il cui macchinario, che ho provato, mi ha convinto. Sicuramente si tratta di un macchinario con le terapie fisiche sicuramente leggermente limitate perché ovviamente non può fare tutto al massimo, ma per un prezzo molto competitivo, si può portare a casa un multimetodica che ci permette di averle tutte. 

Sicuramente la Tecar non sarà delle più potenti o versatili, ne il Laser LLLT la miglior scelta: ma sicuramente un ottimo compromesso. 

Infatti dopo anni ancora lo utilizzo (mai avuto necessità di Tecar più potenti) a cui ho affiancato un laser ad alta potenza e un’onda d’urto. 

Altri colleghi hanno preferito investire distintamente in una tecar leggermente più performante a cui accostare un elettrostimolatore. 

Ovviamente questo è solo il mio parere, il parere di un collega.

Sperando di esservi stato utile, 

Con affetto, 

Dott. Claudio Saulli

 

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Per valutare in modo preliminare un articolo scientifico è tener conto della qualità della rivista su cui viene pubblicato, della “nomea” dell’autore e dal numero delle citazioni dell’articolo. Un aspetto fondamentale è il “peer review”

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