Il terapista domiciliare #Fisioterapisti

Il Fisioterapista che svolge la sua attività presso l’abitazione del paziente, gergalmente detto domiciliare, è spesso, purtroppo, associato ad un terapista che svolge un’attività superficiale, di poco conto. Oggi cercheremo di comprendere il ruolo fondamentale del terapista domiciliare, quali tipologie di pazienti è possibile trattare e, per ultimo, parleremo del compenso medio di un terapista domiciliare e le prospettive lavorative.

 

Tutto quello che devi sapere

La Fisioterapia presso il domicilio è rivolta a tutti quei pazienti che per motivi di salute, di organizzazione o altro non hanno modo di recarsi presso una struttura.

Questo comporta una scomodità, in alcuni casi, per il terapista, che deve mettere in conto uno sforzo maggiore non avendo a disposizione una serie di strumenti che potrebbero essere presenti in clinica o in uno studio, primo tra tutti il lettino.

È possibile però dotarsi di un lettino portatile, che sinceramente consiglio per ridurre al minimo possibile lo stress fisico lavoro-correlato, aggravato nel domicilio da un’ergonomia del lavoro errata.

La tipologia di pazienti che più facilmente chiedono al terapista di andare presso il domicilio sono pazienti geriatrici, che tipicamente presentano quadri complessi di  comorbilità e polifarmacoterapia che  devono essere assolutamente tenute in considerazione.

La prima cosa da fare con questa categoria di pazienti è sicuramente fare una valutazione delle autonomie e del rischio di caduta (con scale che verranno spiegate in appositi articoli) e continuare a monitorarle nel tempo. È importante poi procedere ad una valutazione anche dell’abitazione per segnalare eventuali criticità per migliorare la qualità di vita e l’autonomia dell’anziano.

Andare a domicilio vuol dire prendere in carico la persona all’interno del suo ambiente domestico e familiare e quindi stravolgere il paradigma ospite-ospitato.

In questa tipologia di pazienti è essenziale il coinvolgimento della famiglia nel processo di cura cercando di introdurli alla mentalità riabilitativa (care family)

Anche se la popolazione geriatrica ricopre una grande fetta dei pazienti che più frequentemente richiederanno la terapia domiciliare, non sono l’unica interessata: Un’altra grande categoria di pazienti che chiederanno di eseguire la terapia presso il domicilio sono in pazienti post-operatori, principalmente di competenza ortopedica e soprattutto nelle prime fasi della riabilitazione (se non vengono svolte in clinica residenziale).

Di grande aiuto in questi pazienti è l’utilizzo, oltre del lettino come detto in precedenza, di macchinari per la terapia strumentale adatti e a norma di legge per l’uso presso il domicilio

In che modo posso svolgere attività domiciliare?

Cercheremo ora di fare un discorso il più generale possibile, tenuto conto delle grandi differenze a seconda dell’ASL di appartenenza a livello normativo e gestionale 

Iniziamo con il dividere la terapia convenzionata SSN dalla terapia privata.

La terapia convenzionata SSN prevede una serie di passaggi e un accreditamento della struttura/organizzazione/società/cooperativa presso ASL di riferimento. Si tratta di un iter abbastanza macchinoso e lungo che prevede l’attivazione presso il medico di base della visita fisiatrica che verrà effettuata da un Dirigente Medico della ASL. Dopo la visita, vi sarà la presa in carico da parte del CAD (Centro Assistenza Domiciliare) e la selezione, da parte del paziente, di una delle suddette società per l’erogazione della terapia.

Purtroppo, in Italia, si sta combattendo per ottenere l’accreditamento diretto del Fisioterapista, in stile francese, per migliorare la qualità assistenziale e gli sprechi della sanità (questo argomento, anche per parlare dello stato dell’opera, verrà affrontato in un articolo a sé).

Quindi, ad oggi, per un fisioterapista che voglia svolgere la sua attività in regime convenzionato SSN, l’unico modo è collaborare o farsi assumente da un ente accreditato.

Per quanto riguarda la terapia domiciliare privata, è invece il paziente a scegliere il fisioterapista o struttura da pagare direttamente, o tramite assicurazione sanitaria, per le prestazioni eseguite.


E il compenso?

Anche qui c’è ancora oggi molta distinzione a seconda della zona in cui si esercita e la tipologia di pazienti che si trattano.

Per la terapia convenzionata vi sono due possibilità:

  1. Assunzione con contratto determinato/indeterminato, che prevede solitamente contratti CCNL o AIOP con pagamento MEDIO di 1500 euro lordi mensili per un full-time di 38 ore settimanali.
  2. Collaborazione a P.IVA con un pagamento medio ad accesso che varia, da regione a regione dai 15€ ai 25 € ad accesso, che dura dai 45 ai 60 minuti di terapia

Per la terapia privata, viceversa, il prezzo medio non è calcolabile. Anche qui dipende da zona e se il paziente è un paziente diretto o tramite studio/società terza: la retribuzione sarà sicuramente maggiore ma difficilmente sotto contratto, quasi sempre a collaborazione a P.IVA

 

CONCLUSIONE

La fisioterapia domiciliare è sicuramente il modo più facile per iniziare l’attività lavorativa.

Ha ovviamente vari pro e contro che cercheremo di sintetizzare qui:

PRO:

  • Costi di partenza e di mantenimento fissi vicini allo zero.
  • Grandi possibilità di impiego
  • Flessibilità oraria

CONTRO:

  • Costi e tempo di spostamento che spesso non vengono conteggiati o rimborsati
  • Esposizione ad un carico di lavoro maggiore
  • Mancanza di lavoro in equipe che aumenta il rischio di burn-out lavorativo

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