Autore
Gianluca Florio
Fisioterapista e Startupper
La Cintura del fisioterapista per piegarsi comodamente
Vi è mai capitato di trattare pazienti con lombalgia, inadatta postura da seduti o rigidità alle anche?
La lombalgia nella società moderna è riportata in letteratura come una “epidemia”: è la principale causa di inattività, limitazione funzionale e assenza dal lavoro in gran parte del mondo ed è associata a un enorme onere economico.
Come fisioterapista ho lavorato con persone che soffrivano di lombalgia e ho notato che il loro abbigliamento a volte non aiutava:
con me lavoravano sull’allungamento muscolare per ottenere una gamma completa e fluida di movimento e si esercitavano per rinforzare glutei e addominali e migliorare la postura da seduti…
l’esecuzione del sit-to-stand, di movimenti funzionali come affondi e squat…
ma quando si rivestivano mi chiedevo come i risultati della seduta potessero consolidarsi se, per le restanti ore della giornata, alcuni pazienti indossavano una cintura che limitava i movimenti proprio a livello delle anche.
Se ne siamo costretti per lavoro o nelle occasioni importanti dobbiamo vestirci in modo formale invece che confortevole, e nella maggior parte di queste occasioni indossiamo una cintura.
Come noto le cinture addominali presentano uno sviluppo lineare adeguato secondo la dimensione del giro-vita dell’utilizzatore, esteso con direzione rettilinea.
Occorre però fare attenzione: se portata troppo in basso, in maniera cioè che il punto-vita sia più basso delle creste iliache, può rendere difficoltose alcune azioni come la flessione dell’anca o la piegatura in avanti del busto portando così ad un sovraccarico di compensazione a livello della colonna lombare e favorendo la dannosa “slouched posture” da seduti.
La cintura, costringendo la parte inferiore del bacino, va così a creare un blocco esterno che predispone le articolazioni alla rigidità.
Per evitare queste problematiche, nel tempo sono state proposte varie soluzioni, come le bretelle, tornate recentemente di moda, e le cinture elastiche, che alla moda non sono mai state.
Nessuna di queste soluzioni riesce però ad eguagliare lo stile e la versatilità di una bella cintura in pelle.
Così mi è venuta l’idea ricercare la comodità senza rinunciare all’eleganza ed è nata Mobelt: la cintura con le curve, studiata per rispettare il movimento naturale del bacino.
Differenze fra cinture
La principale differenza tra Mobelt e una comune cintura è il design anatomico:
mentre le cinture normali vengono strette attorno alla parte superiore dei glutei,
Mobelt è progettata per appoggiarsi sulle creste iliache, assecondando la conformazione scheletrica e muscolare della zona del bacino e dell’anca.
Le curve di Mobelt salgono a partire dalla fibbia e si congiungono sulla parte posteriore della schiena, sopra ai glutei:
la parte anteriore ribassata non comprime il ventre, la parte posteriore rialzata non stringe sui glutei, le curve sui fianchi non ostacolano il movimento naturale dell’anca, in particolar modo mentre ci si piega, alla guida o quando si sta seduti alla scrivania.
Grazie alla sua forma innovativa, brevetto italiano del 2019, Mobelt permette una migliore indossabilità e una maggiore libertà di movimento: in piedi o seduto, a casa o in ufficio, sul divano o all’aria aperta!
Gli inventori
Siamo due fratelli della provincia di Vicenza:
Gianluca è fisioterapista laureato all’Università di Bologna ora impegnato in un master in neuroriabilitazione a Leuven,
Alessandro è artigiano nel settore della pelletteria.
Abbiamo realizzato Mobelt unendo le nostre esperienze in fisiologia del movimento e in pelletteria, per sviluppare una cintura super confortevole con lo stile di una bella cintura in pelle di prima qualità, di provenienza europea e lavorata in Italia in modo ecosostenibile.
Gianluca Florio
Fisioterapista
Alessandro Florio
Artigiano
Al momento i nostri prodotti sono rivolti in maniera aspecifica a tutte le persone che cercano un abbigliamento formale ma comodo e vorremmo studiare e quantificare l’impatto della nostra innovazione sulla vita quotidiana di persone con lombalgia cronica o ricorrente o con patologie caratterizzate da deficit posturali e difficoltà nel sit-to-stand come il morbo di parkinson.
Per il futuro crediamo nella integrazione di tecnologie indossabili sempre meno invasive per il monitoraggio di parametri utili e l’ausilio al movimento funzionale, che ci aiutino a rendere il paziente via via sempre più parte attiva nel percorso riabilitativo.
Ulteriori informazioni
Per ulteriori informazioni su Mobelt visita: https://www.mobelt.it